Carpooling: la convenienza di condividere il viaggio

CarPoolingOgni giorno, avanti e indietro: la tratta per raggiungere il lavoro è lunga, noiosa e… costosa. Per far pesare meno il viaggio stai pensando di trovare dei compagni di pendolarismo con cui scambiare quattro parole e, perché no, dividere le spese. Purtroppo, nessuno dei tuoi colleghi ha una tratta simile alla tua e così stai dando un’occhiata se in rete ci sia qualcosa che faccia al caso tuo: un sito di car pooling, ecco quello che ti serve.

Cos’è il car pooling?

Con il car pooling, più persone che devono raggiungere lo stesso posto, condividendo la stessa tratta, decidono di mettersi d’accordo e usare una sola auto: in questo modo, riducono i costi della benzina, l’emissione di Co2, il traffico per strada e ne approfittano per farsi compagnia.

Come funziona?

Detta così, in sostanza, il car pooling non è una cosa straordinariamente innovativa: chi non si ricorda quando alle superiori un genitore dava il passaggio ai tre o quattro ragazzini del quartiere per andare a scuola?

O ai tempi dei nostri genitori, quando tanti operai che lavoravano nella stessa azienda e abitano più o meno vicini usavano tutti l’auto dell’unico fortunato che ne aveva una?

Se, quindi, da sempre il car pooling è stato un fenomeno diffuso e autogestito, oggi le cose sono un po’ più complesse: primo perchè il benessere ha fatto sì che ormai tutti hanno l’auto (e quindi la propria indipendenza) e, secondo, perchè è difficile che oggi diverse persone che abitano vicine lavorano nella stessa azienda…

Ciò non toglie che, grazie a Internet, il car pooling non sia tornato in auge. Infatti, online ci sono diverse community di car pooler (cioè persone che condividono il medesimo percorso) che vogliono usare una sola auto per raggiungere la stessa destinazione.

Più o meno tutte le community richiedono una registrazione e un sistema di feedback che permette di far crescere l’affidabilità degli altri membri nella community; per trovare od offrire un passaggio, basta inserire la città di partenza e quella di arrivo, nonché la data del viaggio e il costo richiesto per il passaggio.

Inoltre, di ogni utente si può sapere (oltre all’affidabilità che ha sul portale) il sesso, l’auto che guida, se fuma e altre preferenze che possono farci capire se sia un passeggero/guidatore compatibile con le nostre attitudini o meno.

In questi siti ci si può imbattere tanto in car pooler in senso stretto (cioè persone che, ad esempio, per lavoro fanno sempre lo stesso tragitto e cercano altre persone con cui condividere il viaggio tutti i giorni) quanto gli autostoppisti, cioè viaggiatori causali che necessitano di un passaggio una volta e basta.

Fra le coomunity più attive in Italia, troviamo:

Quanto costa il car pooling e a chi conviene?

Il car pooling, inteso come “fisso” e non occasionale (cioè ad esempio quello dei pendolari), in generale conviene sia a chi condivide l’auto che a chi prende il passaggio: si può spendere da circa la metà fra benzina e pedaggio (con un solo passeggero) a un quarto (se si arriva a cinque passeggeri per auto) che se si viaggiasse da soli.

Il che non è certo poco; di contro il difficile è trovare persone che condividono non solo lo stesso tragitto, ma anche gli stessi orari di inizio e fine del lavoro.

Infine, se si decide di fare car pooling per andare al lavoro, bisogna sicuramente considerare delle alternative, rapidamente attuabili (ad esempio avere la propria auto in garage) nel caso in cui chi mette a disposizione l’auto non si reca in ufficio per infiniti motivi (ferie, malattia,…).

Il car pooling in Italia

Viste le difficoltà del caso, non è difficile immaginare la scarsa diffusione del car pooling in Italia, soprattutto quando sono coinvolte persone che lavorano in aziende differenti o colleghi che abitano in posti lontani.

I riusciti casi di car pooling, infatti, generalmente hanno per protagonisti colleghi che abitano in paesi relativamente vicini e lavorano nella stessa azienda.

Non di meno, un altro ostacolo da superare è certamente il fattore sociale: condividere un tragitto (in genere anche abbastanza lungo) con un’altra persona è più facile farlo – a livello personale – solo con gente che si conosce (o meglio ancora con familiari) e che possa comprendere anche eventuali bronci di prima mattina o il non sentirsi “di compagnia” dopo una giornata no.

In generale, il car pooling, insomma, è un po’ un’arma a doppio taglio, ma ciò non toglie che magari tu abbia avuto un’esperienza bellissima: ti va di condividerla con noi?

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